L’ UNESCO ha appena annunciato che riconoscerà l’ arte della pizza napoletana come meritevole del titolo di Bene Culturale Immateriale nella lista del Patrimonio Mondiale dell’ Umanità.

La mossa arriva una settimana dopo che oltre due milioni di italiani hanno firmato una petizione chiedendo il riconoscimento, in cui si dichiara che la pratica napoletana di “pizzaiuoli”, o pizzaioli, che comprende la preparazione e l’ impasto della pizza, il suo condimento e la cottura in forno a legna, è una parte essenziale della tradizione culturale e culinaria del paese.

Altri membri commestibili già in lista includono il caffè turco e la sua cultura, il pan di zenzero croato artigianale, la gastronomia francese e la cucina tradizionale messicana, la qual cosa posiziona la pizza in buona compagnia.

Lo status, che cerca di far conoscere le preziose tradizioni culturali, abbraccia tutto il mondo culturale intorno alla pizza napolitano, che tradizionalmente si presenta in due versioni: Margherita, con pomodoro, mozzarella, olio e basilico, e Marinara, che è ricoperta di pomodoro, aglio, origano e olio.

Secondo la tradizione, la Pizza Margherita è stata creata nel lontano 1889 per onorare la regina italiana Margherita durante la sua visita a Napoli, motivo per cui i suoi colori si abbinano al rosso, al verde e al bianco della bandiera italiana. E anche se è probabile che nulla possa fermare l’ infinita lista di nuovi e strani tentativi di pizza, è chiaro che la tradizione della pizza originale continua ad essere forte come sempre.

Per festeggiare, il nostro Ritorno di Fiamma ospiterà il 15 dicembre una serata della pizza napoletana con un pizzaiolo napoletano e il giro pizza, quindi pizza a volontà! Clicca qui per maggiori informazioni.

Buon divertimento!